Sospensione dei Mutui, ecco cosa prevede il DPCM

22.02.2021

Quando è stata introdotta?

Una prima sospensione delle rate del mutuo era stata prevista già l'8 aprile del 2020 con il decreto liquidità (DL n. 23/2020) con durata di nove mesi. Nell'articolo 12 di questo decreto legge, quindi, si stabiliva la sospensione dei mutui fino al 9 gennaio 2021, ma di recente questo articolo è stato modificato, a causa della gravità della situazione, permettendo alle persone in difficoltà di sospendere il proprio mutuo fino al 31 dicembre 2021. Il nuovo decreto legge è detto Decreto Ristori.  

Su quali fondi si basa questa possibilità?

La sospensione delle rate del mutuo può avvenire grazie al fondo Gasparrini o fondo di solidarietà per i mutui prima casa, istituito il 24 dicembre 2007  e gestito da Consap, società interamente partecipata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Questo fondo permette di beneficiare della sospensione del pagamento delle rate al verificarsi di situazioni di temporanea difficoltà. 

A causa della pandemia il fondo è stato dedicato ai lavoratori che hanno subito una riduzione dell'orario di lavoro o addirittura una sospensione del lavoro per almeno 30 giorni consecutivi per colpa del covid-19.

Chi ha diritto alla sospensione del mutuo?

Fino al 17 dicembre scorso, oltre ai lavoratori menzionati in precedenza potevano beneficiare di questa possibilità anche i titolari di Partita iva e i lavoratori autonomi, Tuttavia con il decreto ristori queste due categorie non sono più incluse nei beneficiari del fondo Gasparrini.

Queste di seguito elencate sono le categorie che possono usufruire della sospensione delle rate del mutuo.

  • Perdita del lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato;
  • Perdita del lavoro di rappresentanza commerciale o di agenzia;
  • Perdita del lavoro di collaborazione coordinata e continuativa;
  • Subentro al titolare del mutuo per sopraggiunta morte, riconoscimento di grave handicap o di invalidità civile non inferiore all'80%;
  • Riduzione dell'orario di lavoro di almeno trenta giorni;

Come funziona la sospensione delle rate del mutuo?

La sospensione delle rate del mutuo consente di bloccare il pagamento delle rate nella misura della quota capitale e del 50% degli interessi. Alla fine della situazione di difficoltà, il mutuo dei beneficiari risulterà allungato di un numero di rate pari a quelle non pagate. 

Questa procedura non è però consentita per tutti i mutui, infatti la sospensione delle rate è valida per i mutui fino a € 250.000, e non si può usufruirne per più di due volte.

Altri punti del Decreto Ristori

Il Decreto legge Ristori ha confermato due importanti deroghe concesse durante la prima parte della pandemia.

La prima riguarda i mutui in ammortamento da meno di un anno, i quali possono essere ancora sospesi secondo le disposizioni del Dl n. 23/2020.

La seconda deroga è la cosiddetta procedura breve della moratoria. Fino al 31 dicembre 2021 è infatti in corso di validità la sospensione immediata del mutuo da parte della banca, che scatta dal momento della presentazione della domanda, fin dalla prima rata in scadenza dopo la presentazione della richiesta.

Quali sono i tempi di attuazione dalla richiesta?

Nella prima parte della pandemia dalla richiesta di sospensione delle rate del mutuo alla sua attuazione passavano diversi giorni, a causa del processo di valutazione e di accettazione compiuto dalla Consap, l'organo che gestisce il fondo Gasparrini.

Grazie alla procedura breve della moratoria, spiegata in precedenza, i tempi sono resi molto più brevi. Infatti la sospensione viene messa in atto senza dover aspettare la valutazione e l'eventuale consenso da parte della Consap, guadagnando quei 45 giorni che all'inizio intercorrevano tra l'inoltro della domanda e l'eventuale esito positivo della domanda da parte dell'Organismo.

Secondo quanto riportato sul sito Consap, dal giorno della presentazione della domanda completa di tutti i documenti, la banca interrompe il conteggio dell'eventuale ritardo di pagamento delle rate, che non può essere comunque superiore ai novanta giorni consecutivi, pena l'inammissibilità della richiesta.

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-Pietro del team di Finora24


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