Come abbassare le rate dei prestiti

02.01.2023

Durante il rimborso di un finanziamento, è possibile incorrere in situazioni spiacevoli per cui pagare le rate mensili diventa difficile, ad esempio un abbassamento del reddito, la cassa integrazione, o un aumento improvviso dei costi da sostenere

Dunque, la domanda è: si può abbassare la rata di un prestito in corso, così da pagare un importo mensile minore? La risposta è si, e di seguito vi illustreremo tutti i modi per farlo. 

1. Prestito Personale - Rinegoziazione

Qualora le condizioni del rimborso non dovessero esservi più agevoli, vi è concesso chiedere una rinegoziazione all'ente che ha erogato il finanziamento. Le banche saranno in generale abbastanza propense a concedere una rinegoziazione, perché altrimenti potrebbero perdere denaro, ma non sono obbligate a concederla

Per richiedere una rinegoziazione, tutto ciò che si deve fare è mandare una raccomandata A/R alla banca o la finanziaria che ha erogato il prestito in cui si spiegano tutte le ragioni per le quali si sta chiedendo una rinegoziazione. Successivamente, la banca procederà a verificare, effettuando un controllo sui SIC (Sistemi d'Informazioni Creditizie), la reputazione creditizia del richiedente. 

Di solito le banche concedono la rinegoziazione se si ha una busta paga o qualche altra forma di garanzia e se non si è cattivi pagatori. Inoltre, è meno probabile che venga concessa la rinegoziazione se sono stati subiti pignoramenti in passato o se si è lavoratori autonomi.

Dopo le verifiche, se la banca accetta, allora si può fissare un appuntamento per rivedere i parametri variabili del prestito: Tasso d'Interesse (TAN) e Durata del Rimborso

Ad esempio, si può richiedere di abbassare la rata mensile ed estendere il rimborso in un periodo di tempo più lungo, così da avere meno soldi da pagare al mese, oppure si può richiedere l'abbassamento della rata solo per un periodo di tempo, nel quale si avranno più rate meno care da pagare. 

2. Prestito Personale - "Surroga" o Sostituzione

Una valida alternativa a chiedere una rinegoziazione alla propria banca o all'ente a cui si è richiesto il finanziamento è trovare una soluzione più conveniente in un altro istituto finanziario. Allo stesso modo in cui è possibile richiedere una surroga di un mutuo, si può domandare ad un altra banca o finanziaria un prestito che coprirà l'ammontare rimasto da rimborsare, se vengono offerte condizioni migliori. 

Per fare ciò bisogna contattare la nuova banca con la quale si vuole sostituire il prestito e spiegare le ragioni per cui si vuole effettuare questa operazione. La banca effettuerà un controllo sul richiedente, per controllarne l'affidabilità creditizia, e qualora non ci fossero problemi è probabile che offrirà un tasso d'interesse più conveniente, poiché interessata ad acquisire nuovi clienti. 

Alla nuova banca si può chiedere infatti un miglioramento del tasso d'interesse oppure un'estensione della durata. La sostituzione sembra la scelta più conveniente in caso di necessità, poiché le banche sono sempre interessate a stabilire nuovi rapporti di fiducia e avere la possibilità di allargare la clientela. 

3. Consolidamento Debiti

L'ultima alternativa che consigliamo è quella di consolidare i propri debiti. Questo processo funziona in genere quando si ha più di un prestito in corso da rimborsare e consiste nell'effettuare un ulteriore prestito (con la stessa banca oppure con una differente, a seconda della convenienza dei tassi d'interesse) che estingua tutti i debiti in corso e offra una rata mensile più bassa della somma di tutte quelle da pagare prima. 

Ad esempio, se si hanno due prestiti in corso che risultano in una spesa di 500 euro al mese, è possibile contattare la propria banca di fiducia o un nuovo istituto di credito e domandare un prestito pari alla quantità rimasta da rimborsare che abbia una rata inferiore ai precedenti 500 euro al mese, in modo da unificare tutti i debiti in uno solo più conveniente. 

Per ottenere un consolidamento dei debiti, tutto ciò che è necessario fare è

  • Contattare la banca o la finanziaria con cui si vuole effettuare questo processo
  • Fissare un appuntamento 
  • Fornire i documenti necessari, tra cui busta paga e possibilmente una Visura CRIF così da facilitare il controllo dell'affidabilità da parte della banca
  • Se non si dispone di una busta paga, la banca potrà richiedere la presenza di un garante che si impegni a fornire sicurezza dei pagamenti.

4. Si può abbassare la rata di una cessione del quinto?

Infine, resta la domanda: se ho effettuato un prestito con formula cessione del quinto, posso abbassare la rata mensile? La risposta è si, ma solo in particolari condizioni

  1. Se lo stipendio subisce una decurtazione di almeno un terzo (33%), sarà compito del vostro datore di lavoro ricalcolare e adattare la quota della cessione del quinto, in modo che la rata mensile non superi un quinto (20%) del vostro nuovo stipendio. Tuttavia questo abbassamento di rate mensili potrebbe risultare in una durata di rimborso maggiore, poiché la banca vorrà recuperare la quantità di denaro prestata. 
  2. Se si finisce in cassa integrazione, è possibile contattare la banca con la quale si è effettuato il prestito e informarla della situazione. In tal caso, la rata mensile della vostra cessione del quinto verrà adattata alla somma ottenuta dalla cassa integrazione e la banca ne percepirà il 20%. 
  3. Se è terminato il periodo di maternità obbligatoria di 5 mesi, si può richiedere un ulteriore periodo di "assenza" dal posto di lavoro di ulteriori 6 mesi entro i primi otto anni di età del bambino/a, in cui lo stipendio può essere ridotto e l'INPS ne corrisponderà il 30%. In questo caso, è possibile chiedere un ricalcolo della rata della cessione del quinto che verrà adattata alle nuove condizioni, oppure semplicemente il rimborso sarà sospeso e riprogrammato ad una nuova scadenza.  

Hai una situazione debitoria che ti crea difficoltà? Noi del team di Finora24 possiamo darti una mano a sospendere o diminuire le tue rate mensili.

-Antonio del team di Finora24


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