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Qual è la garanzia offerta in un prestito personale?
Il contratto di prestito personale
Durante la fase ultima del richiesta di finanziamento, ovvero quando l'ente erogatore concede il prestito al cliente, sarà necessaria, da parte di quest'ultimo una firma sul contratto del prestito personale, il quale attesta l'effettiva domanda di credito e la concessione della somma di denaro in cambio di una puntuale restituzione con interessi prestabiliti. Il contratto, per essere legalmente valido, dovrà perciò contenere le seguenti informazioni:
- Il tipo di finanziamento erogato;
- La somma concessa;
- Le modalità del finanziamento;
- Tutti i dettagli delle singole rate (importo, numero e scadenza);
- Il TAEG, ovvero il tasso annuo effettivo globale (cifra percentuale che comprende gli interessi e le varie spese accessorie)
- Il modo il cui il TAEG può essere modificato;
- Le garanzie richieste, ove richieste dall'istituto di credito (garante esterno, Cessione del Quinto e TFR, polizza assicurativa)
- Il calcolo delle spese non comprese nel TAEG;
- Le coperture assicurative richieste non comprese nel TAEG, qualora siano previste dalla banca
Il garante del prestito
Una delle modalità di garanzia sul prestito personale è quella del cosiddetto coobbligato (o terzo fideiussore), cioè il garante. Esso non è altro che una figura che ha l'obbligo di intervenire qualora il beneficiario del prestito non sia, per motivi di crisi economica, di problematiche familiari o lavorative, in grado di pagare le rate. Di solito, questa figura viene richiesta nel caso in cui a chiedere il prestito sia una persona con un lavoro a tempo determinato, con una storia creditizia non limpidissima, con delle entrate poco costanti, o che lavora da poco e, per questo, ha un TFR ancora esiguo. Tuttavia c'è da specificare che alcune banche esigono la nomina di un garante semplicemente in base all'importo erogato: per somme molto importanti, infatti, è spesso obbligatorio indicare un fideiussore.
La Cessione del Quinto e il TFR
Garanzia tipica di chi è in possesso di un contratto a tempo indeterminato è quella sul reddito da lavoratore dipendente. In genere viene richiesto dall'istituto di credito un documento che certifichi tale reddito, affinché si verifichi la capacità o meno del cliente di pagare le rate con puntualità e senza difficoltà. Qualora così non dovesse essere, si può ricorrere, come spesso accade, alla Cessione del Quinto dello stipendio oppure utilizzare come garanzia il TFR, cioè sul trattamento di fine rapporto che il dipendente accumula mese dopo mese, così che la banca riesca a tutelarsi nell'eventualità di un comportamento insolvente del debitore.
Polizza assicurativa sul prestito personale
Un'altra modalità di garanzia molto diffusa è quella dell'assicurazione. Al momento della firma, la banca presenterà infatti una proposta di polizza che tuteli il richiedente dall'insolvenza. Qualora il debitore, infatti, non riesca più a mantenere le scadenze a causa di un licenziamento o di un mancato rinnovo di contratto, il massimale assicurativo andrà a coprire le rate non pagate. C'è inoltre la possibilità di inserire anche una polizza sulla vita, che tutela il cliente anche in caso di sopraggiungimento di gravi malattie, invalidità e morte.
È importante specificare, però, che la polizza non è vincolata al prestito personale: il richiedente, non è infatti obbligato ad accettare la proposta assicurativa dell'ente creditizio, ma può viceversa confrontare altre compagnie esterne prima di procedere con la firma del contratto del prestito personale.
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-Francesco del team di Finora24
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