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Come aprire un conto corrente se hai avuto un fallimento?
Cosa si intende per fallimento?
In termini prettamente giuridici un'azienda o un'attività commerciale falliscono nel momento in cui versano in uno stato di insolvenza, ovvero quando non riescono più a far fronte regolarmente a tutte le loro obbligazioni.
È importante, però, specificare che non tutte le imprese possono fallire, ma solo quelle che soddisfano i requisiti della legge fallimentare, ossia:
- Le imprese che, nei tre anni precedenti al fallimento, hanno un attivo patrimoniale superiore a 300.000 €
- Le imprese che hanno ricavi superiori ad 200.000 € nei tre anni precedenti al fallimento
- Le aziende con debiti per oltre 500.000
Il debito minimo dell'attività dovrà raggiungere, in ogni caso, almeno i 30.000 euro, altrimenti non darà possibile ottenere la procedura di fallimento.
Conseguenze del fallimento
Il periodo di fallimento, oltre a comportare il sequestro dei beni principali del fallito, eccezion fatta per quelli strettamente personali, che andranno a soddisfare le obbligazioni con i creditori, impone anche molte limitazioni di carattere lavorativo-patrimoniale. Il soggetto dichiarante fallimento, infatti:
- Non può svolgere alcune professioni (come ad esempio l'amministratore di s.p.a, l'avvocato o il farmacista)
- Deve comunicare al Curatore fallimentare (la figura che sequestra i beni e li distribuisce ai creditori) eventuali cambi di residenza o domicilio
- Deve consegnare al Curatore tutte le corrispondenze commerciali
Come risolvere l'apertura di un conto corrente?
Le restrizioni, sia lavorative che patrimoniali, riportate sopra, cessano automaticamente al termine della procedura fallimentare, con la pronuncia del decreto di chiusura del fallimento e senza ulteriori oneri per l'imprenditore.
Per quanto riguarda il proseguo della vita professionale del fallito, bisogna specificare che il soggetto non è impossibilitato ad aprire una nuova impresa, con annesso conto corrente.
Una sentenza della Corte di Cassazione, infatti, stabilisce che «il fallito può persino avviare una nuova impresa commerciale autonoma e distinta da quella fallita e compiere tutti gli atti necessari alla sua gestione e amministrazione (come aprire conti correnti e stipulare contratti), purché per far ciò non sottragga beni o liquidità già acquisiti alla procedura fallimentare»
Di conseguenza, a patto che non si adoperi capitale volto a colmare i propri debiti, un soggetto, anche durante la procedura di un fallimento, avrà la possibilità di aprire un conto corrente senza limitazioni
Ecco a quali banche rivolgersi
La prima scelta va su WISE
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